Fondata da Friedrich Goldscheider nel 1885 a Vienna, l’omonima manifattura produttrice di porcellane crebbe rapidamente, diventando in breve tempo un’azienda leader anche nel campo di bronzo e ceramica anche all’estero, come a Parigi e a Firenze, dove aprì delle sale espositive che successivamente troveranno la loro indipendenza. Nel corso del diciannovesimo secolo, la fabbrica austriaca produsse repliche di porcellane e bronzi in vari stili, dal rinascimentale al rococò, spesso orientaleggianti o arabeggianti: fu solo nel 1900 che introdusse la produzione di massa, pur mantenendo l’altissima qualità che da sempre l’ha contraddistinta. Inoltre, la compagnia intensificò il suo interesse sulle invenzioni tecniche e sui gusti del mercato e della sua clientela migliore.
La Goldscheider fu resa celebre anche dalle numerose collaborazioni con grandi artisti della porcellana dell’epoca come Josef Lorenzl, Walter Bosse, Alexandre Louis-Marie Charpentier, Dina Kuhn, Michael Powolny, Arthur Strasser, e Vally Wieselthier. Dopo la morte del fondatore, l’azienda fu diretta dalla vedova Regine e dai figli Marcell e Walter: essi continuarono le collaborazioni e i progetti di Friedrich, mantenendo l’attività competitiva sul mercato. La più celebre rivale fu la Wiener Werkstätte, le cui porcellane avevano tratti più rigidi di quelle della Goldscheider: tuttavia, parteciparono spesso alle stesse mostre.
Il successo della compagnia ebbe termine quando, nel 1938, iniziò a dedicarsi a temi di propaganda nazista come il culto del corpo: cercarono di esportare il business in Inghilterra e negli Stati Uniti, ma le disastrose circostanze finanziarie costrinsero Walter Goldscheider a vendere la sua licenza di produzione alla compagnia tedesca Carstens. Recentemente, le porcellane Goldscheider sono pezzi ricercatissimi dai collezionisti; sono state inoltre allestite varie mostre dedicate all’azienda nel 2009, 2015 e 2016.